Plastic Free ed il calcio: intervista a Lorenzo Zitignani

Abbiamo intercettato Lorenzo Zitignani, Direttore Generale di Plastic Free Onlus, per parlare di calcio, sostenibilità, e del lavoro portato avanti dall’associazione per provare ad avvicinare questi due mondi.

Il binomio sport e ambiente ha acquisito negli anni una rilevanza sempre più importante tanto da riuscire a modificare le strategie di atleti e società sportive indirizzate ad inserire, all’interno delle proprie policy, riferimenti alla difesa delle risorse ambientali e alla lotta all’inquinamento.

Quelli appena citati sono infatti diventati “elementi oramai imprescindibili per tutti, comprese le società di calcio ad ogni livello. È finito il tempo dei rimandi, serve agire attraverso progetti concreti adesso. Anche perché si tratta di qualcosa che può andare a vantaggio delle società stesse, che attraverso questo impegno possono guadagnarne in forza, smalto e credibilità, ridando centralità verso alcuni valori propri di questo sport – la sostenibilità, ad esempio – che si stanno un po’ perdendo. Ecco, è bene rispolverarli, acquisire continua consapevolezza sulla loro importanza e metterli in pratica sul serio”.

A dircelo è Lorenzo Zitignani, Direttore Generale di Plastic Free Onlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica. L’obiettivo è quello di sensibilizzare più persone possibile su questa tematica, classificata come tra le tipologie di inquinamento più pericolose al mondo poiché impatta su ambiente, animali e uomo.

Una partita in cui il calcio non è solo coinvolto, ma può ricoprire un ruolo di vero e proprio game changer. Se infatti, da un lato, è direttamente responsabile di azioni che hanno un impatto sull’ambiente, dall’altro ha a disposizione una piattaforma capace di amplificare enormemente la portata di certi messaggi, contribuendo ad accelerare il percorso sostenibile suo e di altri compagni di squadra.

In questo scenario, collaborazioni con organizzazioni già impegnate e attive sul tema possono rivelarsi potenzialmente vincenti, soprattutto quando dall’altra parte si trovano interlocutori (come Plastic Free Onlus) le cui iniziative già ben si sposano con i più importanti riferimenti in circolazione. La Strategia di Sostenibilità 2030 della UEFA, ad esempio, pubblicata a dicembre 2021 e oggi faro per l’intero panorama calcistico continentale.

In linea con questa direzione, la Lega Serie A è il primo campionato scelto per realizzare un progetto pilota finalizzato alla definizione di una chiara strategia di sostenibilità attorno alle policy della massima organizzazione calcistica europea. E tra le 11 tematiche troviamo anche riferimenti ad ambiti come economia circolare, tutela del clima, sostenibilità degli eventi e delle infrastrutture.

Si tratta di un passaggio tanto fondamentale quanto necessario e doveroso, considerando l’importanza e il seguito del nostro campionato. Non esiste un impegno per la sostenibilità credibile che non abbia un approccio strategico. Non esiste futuro possibile senza che si guardi veramente a questo futuro. Serve quindi che tutti si inizino a muovere al più presto, dotandosi degli strumenti giusti, e affidando questo compito ad una figura esclusivamente dedicata che abbia voce in capitolo sulle decisioni”.

I primi concreti passi in questo percorso potrebbero, come detto, arrivare dall’affiancare chi già si occupa da tempo (e con successo) del tema. Con riferimento a Plastic Free, ad esempio, sono quattro le principali attività suggerite per cogliere le opportunità di un veicolo comunicativo altamente impattante come il calcio, sensibilizzando su grande scala sull’impatto dell’inquinamento da plastica nella nostra vita e sul futuro del Pianeta.

Partiamo dalle attività social, realizzando un video di sensibilizzazione con la società sportiva che aderisce al progetto da condividere su tutti i possibili canali (Plastic Free, dei singoli giocatori, della società, ecc.)

Ci sono poi le azioni concrete per la riduzione della plastica, come togliere le bottigliette di plastica dagli uffici per sostituirle con erogatori e depuratori d’acqua, oppure rimuovere i bicchierini in plastica per il caffè preferendo tazzine di ceramica. Solo alcuni esempi di come la società sportiva può e deve dare concretezza al progetto, agendo innanzitutto sui suoi luoghi, in maniera semplice, ma gradualmente efficace. Efficacia che passa anche dal saper raccontare queste azioni, spiegandone motivi, importanza e vantaggi.

Sempre parlando di azioni concrete, altra attività è la pulizia ambientale, ovvero il coinvolgimento dei tesserati della società (settore giovanile, oppure prima squadra ove possibile) e di altri partecipanti del territorio (scuole, tifosi, ecc.) in una raccolta organizzata dai volontari di Plastic Free Onlus che ha l’obiettivo di sensibilizzare e fare squadra.

C’è infine la donazione, con la società che può decidere di fare una erogazione liberale alla onlus in varie modalità (riservando, ad esempio, una piccola percentuale sui biglietti delle partite, oppure destinare il ricavato di aste benefiche).

Ogni progettualità è realizzata in condivisione con la società sportiva che può ricalibrare le attività in funzione delle proprie esigenze, dei propri desiderata o degli sforzi che magari già compie per la tutela ambientale. Un progetto a quattro mani, insomma, in cui possono rientrare anche altre attività: dall’indossare una patch sulle maglie durante le gare, all’ingresso in campo dei bimbi che accompagnano gli atleti con la maglia Plastic Free, passando per aste benefiche o raccolte fondi a cui sono invitati a partecipare tifosi, atleti e dipendenti.

Numerose di queste iniziative sono già peraltro state testate direttamente (e con successo) insieme a vari esponenti del mondo pallonaro. Con il Cesena – tra le varie iniziative messe a terra – era stata messa all’asta una maglia marchiata proprio Plastic Free. Oppure, con la S.P.A.L. l’iniziativa ha visto protagonisti gli alunni di una scuola locale in una raccolta organizzata alla stadio Mazza. Insieme al Campobasso FC, invece, sono state recentemente promosse varie attivazioni. E con il  Lumezzane verrà aggiunto un tocco green al più ampio progetto sociale lanciato dai lombardi, “NoiCiTeniamo” (che avevamo raccontato QUI). Ma la notizia è che presto a scendere in campo con Plastic Free Onlus saranno diversi club di Serie A.

“Il calcio può divenire un megafono straordinario a tutela dell’ambiente. Ci auguriamo che nascano presto altre sinergie con nuovi club con cui avviare importanti attività di sensibilizzazione come, ad esempio, accade con la Allianz Powervolley Milano. La società pallavolistica maschile che milita nel campionato di Superlega ad ogni partita nel proprio palazzetto trasmette le immagini dei nostri video di sensibilizzazione nel pre-gara e nelle pause durante il match, effettua azioni di sensibilizzazione al microfono, ci concede un’area biglietti ma soprattutto collabora attivamente a progetti concreti sul territorio, partecipando a giornate di pulizia ambientale nonché coinvolgendo sostenitori e sponsor ad avviare determinate politiche di sostenibilità. E simili accordi di collaborazione sono attivi in altri sport, dal nuoto sincronizzato al surf e alla pallamano, e presto anche nel basket. Questo convinti della potenza comunicativa dello sport, che per questo ci lascia aperti – conclude – a tutte le occasioni che ci verranno proposte dalla società per collaborare a tutela dell’ambiente e del futuro del nostro Pianeta, a partire dal Belpaese”.