Dilettanti a chi? Il programma di responsabilità sociale dell’ ACD Macallesi

Siamo andati alla scoperta della realtà meneghina e del suo impegno per il territorio. Un programma decisamente di “serie A”, strutturato attorno agli Obiettivi dell’Agenda 2030 e con una missione chiara: creare valore per la comunità. Ne abbiamo parlato con Giancarlo Capriglia, direttore sportivo del club.

Siamo costantemente alla ricerca di modelli di riferimento per alimentare quel processo di condivisione che crediamo fondamentale nel mondo della responsabilità sociale. Una realtà, questa, in cui l’innovazione e la partecipazione attiva sono altamente basati sulla capacità di prendere ispirazione da iniziative già proposte da altri, per riadattarle al proprio contesto e alle esigenze della propria comunità.

Che caratteristiche dovrebbero avere questi modelli? Abbracciare tutti gli ambiti societari definendo una linea comune, ad esempio. Oppure, basarsi su standard di riferimento “più alti” per contribuire ad un movimento più ampio. Ma anche strutturarsi in varie aree d’intervento e manifestarsi con azioni concrete.

Utopia? Guardando all’attuale situazione del nostro calcio verrebbe da pensarlo. Ma come al solito non mancano le eccezioni, quelle da cui partire per provare ad innescare il processo descritto sopra. Quella di oggi arriva addirittura dal mondo dei dilettanti, ulteriore dimostrazione che budget e palmares contano relativamente in questa partita. Stiamo parlando dell’ACD Macallesi 1927, società di Milano di cui abbiamo provato a saperne di più grazie al suo Direttore Sportivo, Giancarlo Capriglia.

Partiamo dal chiederti una panoramica generale della società, e come si inserisce la responsabilità sociale in questo quadro d’insieme?

La Macallesi può contare su 18 squadre (12 maschili e 4 femminili) per un totale di 324 iscritti (di cui 59 tra bimbe e ragazze). La struttura è composta da un campo a 11 in erba naturale, piùuno a 5 e un altroa 7 in erba sintetica. Lo staff è composto dal Presidente, vicepresidente, direttore generale, direttore sportivo, segretario generale, due assistenti di segreteria, dai responsabile delle infrastrutture, magazziniere, autista, più la squadra che si occupa dell’attività sul campo a 360° (dai responsabili tecnici al preparatore atletico, passando per preparatori dei portieri, psicologo dello sport, medico, fisioterapista, nutrizionista e due tecnici per ogni categoria, tutti con l’abilitazione UEFA rilasciata dal settore tecnico).

Il concetto di responsabilità sociale viene trasmesso a tutti attraverso la predisposizione di linee guida generali che mettono in evidenza quanto siano importanti gli aspetti sociale e educativo.Ogni membro dello staff è consapevole del fatto che il benessere delle persone va messo al centro secondo quel principio di “performance management”per cui è importante puntare sull’investimento del capitale umano dell’azienda per migliorare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Uno degli aspetti caratteristici dell’impegno responsabile è che si tratta di qualcosa di assolutamente volontario. Per i club professionistici questo concetto è abbastanza relativo, viste le aspettative della società (sempre più alte) verso questo tema. Cosa spinge, invece, una società dilettantistica – per natura più vicina al territorio, ma dotata di meno risorse da investire in simili iniziative – ad impegnarsi in questo senso?

Credo sia una questione di senso di responsabilità. Avere a disposizione una struttura, degli spazi e una grande utenza non può lasciarci indifferenti di fronte alla possibilità di fare anche cultura o educazione civica, soprattutto in un periodo storico come quello attuale. L’educazione e la disciplina sono alla base di tutto, anche nel calcio. Come formatori abbiamo il compito di insegnare a giocare a calcio in un clima sereno e positivo, ma anche quello di sfruttare il dialogo con i ragazzi per responsabilizzarli con attività collaterali. Vogliamo essere di supporto anche alla scuola e alle famiglie. Maggiori sono gli stimoli positivi che bambini, ragazzi e famiglie ricevono, migliore è il risultato finale.

“Valore” è una parola chiave che abbiamo letto più volte sulla vostra pagina. Non solo relativamente a quelli che diffondete attraverso le vostre azioni, ma anche ciò che puntate a creare sul territorio. Quali la percezione e il riscontro della vostra comunità rispetto a ciò?

Il concetto di valore è essenziale quando si parla di responsabilità sociale. La domanda che ogni realtà dilettantistica dovrebbe porsi è: “Quanto valore creo nella zona in cui opero?” Non è facile tramutarlo in numeri (il c.d. SROI: Social Return of Investment), ma il solo fatto di iniziare a chiederselo è importante, ci rende consapevoli delle potenzialità che abbiamo, di quanto valiamo per il territorio, e diventa uno stimolo per migliorarsi continuamente. Questo valore è prezioso, ci fa sentire meno isolati, ci fa capire che le associazioni come la nostra contano ancora tanto e che è importante sostenerle. Per quanto riguarda il riscontro delle famiglie, nel complesso è positivo. Quello che ci riconoscono quasi tutti è l’ambiente sereno e familiare che si respira alla Macallesi. Riusciamo a coniugare la serietà – che è essenziale nel prepararsi al meglio – con il divertimento, in un clima assolutamente sereno; questa è la cosa che viene maggiormente apprezzata.

Pare, comunque, chesiate andati decisamente oltre, allineando il vostro impegno agli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Qualcosa di davvero interessante e innovativo, raro anche ai livelli più alti della piramide (in Italia, i pro che parlano questo linguaggio si contano sulle dita di una mano) …

Questa decisione nasce in realtà da un percorso che ho fatto come amministratore pubblico nella città di Peschiera Borromeo. Grazie a questa esperienzaho avuto l’opportunità di studiare l’Agenda 2030, per cui ho avuto una delega da parte del Sindaco tra il 2019 e il 2021. Durante il mandato ho avuto, inoltre, l’opportunità di andare a New York presso la sede delle Nazioni Unite per seguire un corso di formazione sui Sustainable Development Goals (SDGs) e, quindi, capire quanto fosse importante allinearsi, ognuno nel proprio piccolo, a questi obiettivi. Per questo motivo ho pensato che potesse essere utile portarli anche alla Macallesi e utilizzarli come linee guida per le nostre attività.

Entriamo ora nello specifico del vostro programma di responsabilità sociale: quali sono e come si strutturano le aree di intervento nelle quali operate?

Le aree di intervento coincidono proprio con alcuni degli obiettivi appena citati. In particolare, quelli a cui facciamo riferimentosono: salute e benessere, istruzione e formazione, parità di genere, comunità sostenibili, produzione e consumo responsabile, pace, giustizia e istituzioni forti. Ma non solo, se essere socialmente responsabili significa andare al di là rispetto agli obblighi giuridici che può avere un’azienda o un’associazione. Ecco, la Macallesi sta cercando di fare proprio questo: migliorare il benessere del proprio capitale umano e, partendo dalle necessità e feedback dei propri stakeholder, migliorare giorno dopo giorno l’ambiente in cui opera. In un clima sereno e positivo la crescitaè garantita sotto tutti i punti di vista.

Sempre parlando di azioni concrete,sono diverse le iniziative che avete realizzato nell’ultimo periodo. Ce ne racconti alcune?

L’obiettivo, tra questi, che riteniamo abbia avuto maggior successo è quello legato alla parità di genere. L’introduzione del calcio femminile alla Macallesi, infatti, ha avuto un riscontro molto positivo tanto che dal 2019 ad oggi, nonostante 2 anni di Covid, il numero delle nostre tesserate è passato da 1 nella stagione 2018/19 a 59 nella stagione 2021/2022.Sempre con riferimento a quest’obiettivo, associato al numero 4 (istruzione e formazione), abbiamo organizzato durante l’anno dei laboratori sulla parità di genere in collaborazione con Ala Milano Onlus che hanno riscontrato interesse anche da parte delle famiglie.

Non solo, c’è stata una forte attenzione al tema del bullismo. Sul colletto delle nuove maglie da gara abbiamo promosso la dicitura “NO AL BULLISMO”. Un messaggio chiaro contro atteggiamenti che spesso si nascondono anche in ambienti sani e nei confronti dei quali va prestata la massima attenzione.

Poi, in occasione della Giornata per l’eliminazione della discriminazione razziale abbiamo aderito alla campagna di sensibilizzazioneShow Racism the Red Card” per condannare ogni forma di razzismo.

E ancora, con riferimento all’obiettivo 16 di Agenda 2030, è in programma per il 28 maggio, un torneo dedicato al ricordo delle vittime di mafie organizzato in collaborazione con “Wiki Mafia”. Ogni squadra partecipante al torneo avrà il nome di una vittima, un modo per commemorare chi ci ha lasciato per combattere questo triste fenomeno.

Infine, guardandoagli obiettivi relativi a ‘città sostenibili e consumi responsabili’, abbiamo migliorato il sistema di raccolta differenziata all’interno della struttura e lanciato, nell’estate 2019, un’iniziativa pilota legata alla riduzione nell’uso della plastica (regalando ai tesserati delle bottiglie riutilizzabili, ndr).

Insomma, cerchiamo di fare il nostro meglio aumentando giorno dopo giorno gli stimoli educativi per i nostri ragazzi e siamo disponibili a fare rete con tutte quelle associazioni che abbianovoglia, tempo, energie e risorse per diffondere comportamenti responsabili.

Per concludere, quali i programmi della Macallesi per il prossimo futuro, con ovviamente riferimento specifico all’impegno in termini di responsabilità sociale?

Il programma della Macallesi è quello di continuare a crescere migliorando le condizioni dello staff, dei propri atleti e dell’ambiente circostante, puntando a coinvolgere la nostra rete di stakeholder.Il tutto garantendo massima trasparenza e, di conseguenza, cercando di rendere conto su ogni nostro passo e/o obiettivo societario.

La continuità dell’impegno sociale della Macallesi, però, non può prescindere dalla riqualificazione e dall’ampliamento delle strutture. Siamo un presidio importante sul territorio, abbiamo un’utenza vasta, egrazie alle nostre attività creiamo valore sociale. Senza l’aiuto delle Istituzioni, però, anche delle associazioni solide e strutturate come la nostra sono destinate prima o poi ad arrestare la propria crescita.

L’obiettivo che ci poniamo, quindi, è quello di mantenere viva la nostra mission pur consapevoli che il nostro destino è anche legato alle scelte che la politica farà sul nostro territorio. Come Macallesi abbiamo una concessione attiva fino al 2039 e il tempo per costruire qualcosa di grande c’è ma è importante che tutti facciano la propria parteesu questo non ho alcun dubbio. Forza Macallesi!